13 gen 2009

Chi è

Juep si aggira con apparente aria ingenua attorno alla vita. Timido ed insicuro, simpatico e ironico, con bassa autostima e precario senso di appartenenza a gruppi o branchi sociali.
Sempre disponibile agli altri, severo con se stesso, introverso e propenso al mettersi in discussione sempre e comunque.
Filosofeggia sulla vita e sugli accadimenti che la circondano con elevato spreco di tempo, spesso si incaponisce su particolari trascurabili e si incupisce con poco.
Restio all'accettare consigli, talvolta testardo, ma consapevole che non è colpa sua se gli eventi dimostrano con insistenza che la ragione sta sempre dalla sua parte e che gli eventi stessi spesso si verificano come lui li ha pensati.
Nasce alle prime luci dell'alba, nei primi giorni della fresca stagione primaverile: è marzo, dell'anno 1980, mentre l'Italia è scossa dagli ultimi colpi di coda delle brigate rosse e il mondo dall'uscita di Pac-man.
Vive i primi anni della sua vita sotto le sadiche grinfie della cugina, mentre i genitori procacciano quanto necessario per il sostentamento proprio e del pargolo altrove. Nelle sua dimora invece è spesso oggetto di scherno dei ragazzi del quartiere che oggi verrebbero probabilmente filmati, messi su you tube e tacciati di bullismo, esposti a pubblico lubidrio sulla pubblica piazza con obbligo di scuse formali e congruo risarcimento alla vittima. Invece, negli anni 80, era tanto se c'era la TV. TV che segue con profitto, alzandosi al mattino di domenica pur di seguire Bim Bum Bam con Bonolis, Manuela e Uan.
Alle elementari il primo amore ufficiale, la Catia, e il primo amore a senso unico, la Francesca.Sceglie di tifare per l'Inter, come se la vita non fosse già stata abbastanza severa con lui, e affronta con enfasi i dibattiti scolastici sull'argomento. In terza elementare cambia scuola, in prima media cambia paese e questo lo destabilizza.
Alle medie diventa un ragazzo "troppo vivace ma responsabile, intelligente con capacità ma che non si impegna", è questo il giudizio che danno di lui gli educatori, giudizio che lo accompagnerà fino alla fine della carriera scolastica, che arriverà 9 anni dopo con il conseguimento del diploma da geometra. Un anno dopo ne arriverà anche il conseguente pentimento. Fino ai 14 anni si destreggia nel gioco del pallone con scarso risultato, più per assecondare il padre che se stesso, e poi smette, conscio che i suoi risultai sono tutti relativi al grado di relazioni sociali che riesce a stabilire nell'ambiente ospitante, ed evidentemente quello del pallone non fa per lui.
In seconda media il primo amore, molti anni fa l'ultimo. E' questione di compagnie, c'è chi frequente quelle sbagliate e si droga, lui ha frequentato quelle dove la gente si accoppia furiosamente, ma nel senso relazionale, non carnale, e lui ne è sempre stato tagliato fuori.
Nella scuola superiore non matura una coscienza politica, non matura una coscienza sociale, e non si accorge che quella che poteva essere la donna della sua vita è probabilmente interessata a lui. La consapovelezza di tutto questo arriverà dopo, quando è troppo tardi, e l'arrivare tardi, o lo sbagliare strada al bivio, sarà un elemento che caratterizzerà tutta la sua vita successiva.
Col tempo diventa cinico e sarcastico, disilluso e acido. Gli dicono pessimista, ma lui è convinto che il suo è solo realismo, constatazione di fatti, esperienze del passato attualizzate e proiettate nel futuro, con assoluta certezza che la storia è ciclica e si ripete.
Ultimamente pare anche essere dispensatore di buoni consigli e essere ottimo calmante.
Non ama Andreotti, ma lo cita frequentemente con la massima "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca" che diventa per lui assolutà verità.
Finita la scuola, matura una coscienza socio-politica e con coerenza con i suoi seppur lievi ideali adolescenziali si schiera a sinistra, anche se non attivamente, ma sempre al centro di dibattiti che si sviluppano nelle più svariate circostanze e con le più svariate persone: al bar, in ufficio, in macchina, ad anniversari di matrimonio; fino a rendersi conto di essere circondato da una selva di oppositori, e smette, stremato, del resto vivendo nel nord est produttivo viene anche da domandarsi cos'altro potesse aspettarsi.
Eventi non sempre gradevoli accompagnano la sua giovane vita, eventi che contrasta con dosi di elevata autoironia; gente che entra ed esce, senza chiedere permesso delle volte, e gente che se ne va, veloce come è entrata, ma lui cerca di non curarsene e prosegue. Non sempre vi riesce e allora sprofonda in lunghe e profonde crisi, che ne alterano l'umore e lo fanno diventare spesso insopportabile specialmente alla mattina presto e in ufficio.
Si appassiona tardi al computer, altrimenti non avrebbe intrapreso studi in campo edile, scopre il web tardi ma si iscrive a Facebook presto, quando tutti erano presi con MySpace. Altre passioni hanno percorso la sua vita come i rally, la musica Rap, la moto, per un motivo o per l'altro tutte dismesse o quasi.
Un evento funesto caratterizza il suo 2007, parte della sua vita frana, ma ne guadagna un intensa amicizia, anche se questa sarà pervasa da alti e bassi che ne altereranno la psiche già abbondantemente danneggiata.
Oggi egli trascorre la sua vita tra ufficio e palestra e poche relazioni sociali, tra il sociale e il vuoto, confida nei social network ma essi confidano poco in lui.

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