22 gen 2009

Devo farne di strada..

Ecco che nonostante il vaccino fatto mesi fa per gentile concessione dell'azienda, torno ad ammalarmi. Un'influenza lieve, febbre che va e viene, niente di che. Mi reco quindi dal dottore per adempiere alla burocrazia di rito: visitina, certificato, biasimo perchè sono un fumatore e raccomandata all'Inps.. Premetto che io delle volte penso che non devo essere uno molto piacevole, delle volte, che sono acido, rispondo male con un'ironia tutta mia, e poi mi danno fastidio le domande con risposte scontate (tipo se ho il telefono in mano che cosa mi domandi se sto telefonando..no vedi te,faccio una partita a poker..). Cheppoi scopro che per una vita sociale di un certo livello, queste domande sono un elemento imprenscindibile, e anche per farsi voler bene, che se alla mattina chiedi a uno come sta, questo apprezza sempre; devo essere io l'unico a cui dà fastidio perchè mi penso che al domandante fondamentalmente, nella maggior parte dei casi, non gliene importa un accidenti, eppoi io sono obbligato a rispondere che va bene sempre e comunque, sennò il maleducato sono io..
Comunque ieri telefono, perchè adesso per andare dal dottore anche da noi serve l'appuntamento, e al mattino mi sento rispondere che l'appuntamento me lo dà l'indomani, e io "no a me serve oggi che devo sapere quanti giorni stare a casa.." "Ah ma questo non glielo posso dire io" mi risponde con fare perculeggiatorio la segretaria, o presunta tale, dall'altra parte... (eh brava, ne sai proprio una più del diavolo tu!)"Si appunto, per quello volevo il dottore...." "Chiami alle 16:30, che arriva il dottore" e mette giù, senza darmi neanche il tempo di dirle stronza buonasera..

Chiamo alle 16:30 e mi dice con cantilena nuovamente perculeggiatoria di chiamare dopo le 17, e non riesco neanche a dirle "Area, ma mi stai prendendo per il culo?" "Chiarisciti le idee, che stamattina le cose stavano diversamente" che lei mette giù.

Arrivo poi allo studio medico e alla mia asserzione "Sono quello che ha chiamato prima, per il certificato..." siccome pareva brutto chiedermi quale fosse il mio dottore (neanche in quello studio ci fossero una miriade di dottori come in un policlinico), questa mi fissa e resta lì a guardarmi con aria mista interrogativa-arrogante per dei quarti d'ora, neanche fosse tutto sto bello da vedere tra l'altro, finchè, poco prima che io perdessi definitivamente la mia giovinezza, mi fa "e il dottore me lo vuoi dire qual'è?" Numerosi improperi sono scaturiti nella mia mente, ma per fortuna il pensiero del nome del dottore è sceso per primo e sono riuscito a rimanere educato...

Ma io non lo so, che io sta anche qua a pensare che io sarò pure uno zitello acido, ma devo farne di strada per raggiungere tali livelli...

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